“La pienezza del vuoto“, progetto sviluppato dalla Rete dei Numeri Pari, dal Forum Disuguaglianze Diversità e dal Gran Sasso Science Institute ha dedicato un approfondimento alla nostra Associazione, Salviamo la Costituzione:
Nata nel 2008 sulla spinta del no alla riforma costituzionale, l’Associazione lavora per diffondere la cultura costituzionale nel paese costruendo e alimentando la sensibilità diffusa tra i cittadini italiani
“Le Costituzioni servono per garantire i diritti e limitare i sovrani, non per far governare meglio”
Nel 2005, la proposta di riforma costituzionale del Centrodestra fu approvata dalle Camere con una maggioranza che apriva al Referendum confermativo. In quell’occasione si costituì un Comitato promotore del Referendum – che registrò la prevalenza dei “no” alla riforma – che poi diede vita, nel 2008, ad un’Associazione che ne ha conservato il nome: “Salviamo la Costituzione, aggiornarla e non demolirla”
Riflettendo la composizione del Comitato referendario, l’Associazione è formata da tre tipologie di soggetti: costituzionalisti, associazioni e comitati territoriali. Questi ultimi, che sono stati le gambe del Comitato e poi dell’Associazione, ne sono ancora l’anima, anche se la loro attività si è oggi modificata, essendo cambiato il momento che li ha visti nascere e attivarsi.
La presenza di componenti diverse rende, talvolta, complesso il dibattito interno all’Associazione, che mantiene, tuttavia, un orizzonte fondamentalmente federativo. Questo significa che le prese di posizione pubbliche sono esito della ricerca di sintesi e punti di mediazione fra le diverse posizioni. La Costituzione – ci dice il prof. Azzariti, presidente dell’Associazione – è un terreno federatore. L’incontro con la Rete dei Numeri Pari nel 2017 nasce naturalmente sul comune obiettivo di rimettere al centro la stretta connessione fra questioni sociali e questioni di diritto costituzionale.
Finalità di Salviamo la Costituzione è promuovere la cultura costituzionale, attraverso la realizzazione di convegni, seminari e iniziative culturali che, pur prevedendo la partecipazione di esperti costituzionalisti, non si rivolgono all’Accademia, quanto piuttosto alla società civile in senso ampio, sensibilizzando sull’importanza della Costituzione per la qualità della vita concreta delle persone – l’emergenza Covid, in particolare, ha mostrato l’importanza di un buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale per la salvezza delle persone, dunque, della centralità del diritto alla salute.
Sul piano della concretezza, dunque, anche il discorso costituzionale può uscire dalle aule universitarie e diventare accessibile alle persone. In questo senso, la costruzione di rapporti con altre associazioni ed enti, sindacati, presidi culturali e sociali territoriali, è volta a favorire l’incontro ed il dialogo con la società civile. L’esito degli ultimi due referendum costituzionali dimostra come esista una sensibilità diffusa fra i cittadini che, chiamati a scegliere, hanno optato per la difesa della Costituzione.
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