di Maria Paola Patuelli – Componente del Consiglio Direttivo di Salviamo la Costituzione
Sapevamo da tempo, e sempre più dal 2006 in avanti, del lavoro continuo, approfondito, mirato, organizzato, che Francesco, grande tessitore, faceva.
Quanto fosse, il suo lavoro, andato in profondità, lo abbiamo visto ieri, 31 ottobre, durante il saluto, nella sala del Commiato a Pistoia, la sua città.
Eravamo veramente in grande numero e ogni volto non nascondeva la commozione. Eravamo un mondo, perché i mondi esistono solo se portano con sé relazioni e storie insieme attraversate.
La figlia Francesca, che ha condotto tutto con grande forza e saggezza – la malattia, i contatti con gli amici di Francesco, il saluto di ieri – sapeva molto del padre, ma non di un così grande e diffuso affetto, oltre che di stima, per il padre. “Sono orgogliosa di te, babbo”. Questo il saluto finale di Francesca, al padre e a noi.
Ho rivisto persone attive nei nostri Comitati in Difesa della Costituzione, provenienti non solo da Pistoia, da Firenze, ma da tutta la Toscana. E non solo.
Silvia Manderino dal Veneto. Domenico Gallo ha ricordato l’impegno di Francesco per il Referendum del 2006 e del 2016, e per la recente raccolta di firme per la Lip. Felice Besosrti, mi ha incaricato di scrivere nel libro delle firme anche il suo nome.
Voci di Libertà e Giustizia. Saluti di ANPI. Ho portato il saluto di tutti i Comitati CDC dell’Emilia Romagna, e della Associazione fondata da Scalfaro “Salviamo la Costituzione” e di Gaetano Azzariti che la presiede
Prima del Covid Francesco era ovunque in Toscana, a sostenere iniziative, a sollecitare, a intervenire, a organizzare. Durante il Covid manteneva attivo un gruppo on line, Noi per la Costituzione.
Ci convocava, ci sollecitava, instancabile. Questa era per lui la politica. Cittadinanza che si attiva, che agisce, che sente la responsabilità di ciò che accade e di ciò che non accade.
Il “pensiero e azione” della tradizione mazziniana da cui proveniva.
Chi scrive ha trascorso con lui, insieme a Rina Zardetto, pochi giorni prima del suo partire, alcune ore preziose, indimenticabili, nella sua bella casa, con la sua bella famiglia. Sapevo che Francesco – dai tanti talenti – era anche pittore. Ora che ho visto il suo lavoro da vicino, direi che Baicchi – così firma i suoi lavori – è un ottimo pittore.
Finalmente mi sono fatta raccontare da lui la storia della sua famiglia, che conoscevo per sommi capi. La forza di Francesco viene anche dalla sua famiglia. E’ la storia di una famiglia che il Novecento non ha risparmiato.
Alla fine, l’ultimo saluto?
Tutte e tutti, in piedi e insieme, abbiamo cantato Bella Ciao.
Maria Paola Patuelli